La guerra greco-turca, anche conosciuta come guerra greco-turca del 1919-1922, fu un conflitto combattuto tra la Grecia e la Turchia dopo la fine della prima guerra mondiale. La guerra fu innescata dalla rivalità tra i due paesi per il controllo di territori nella regione dell'Asia Minore, principalmente nella zona dell'odierna Turchia occidentale.
Dopo la sconfitta dell'Impero ottomano nella prima guerra mondiale, le potenze vincitrici iniziarono a spartire i territori dell'Impero ottomano attraverso la conferenza di pace di Parigi. La Grecia sfruttò l'instabilità nell'area per espandere il proprio territorio e annettere diverse isole e città costiere della Turchia occidentale.
L'espansione greca causò le proteste del governo turco guidato dal Movimento Nazionale Turco, che era stato istituito per difendere gli interessi turco-ottomani rimanenti. Con il supporto dell'Unione Sovietica e di alcuni altri paesi vicini, i nazionalisti turchi guidati da Mustafa Kemal Ataturk prepararono un'offensiva per riconquistare i territori persi.
Il conflitto si sviluppò in tre fasi principali. Nella prima fase, tra il 1919 e il 1920, le truppe greche riuscirono a occupare una grande parte dell'Asia Minore occidentale, comprese città importanti come Smirne (odierna Izmir). Tuttavia, nel 1920 le forze turche contrattaccarono con successo e riconquistarono parte del territorio persi.
La seconda fase, tra il 1920 e il 1921, vide una lotta di guerriglia tra i nazionalisti turchi e l'esercito greco, mentre si cercava di raggiungere un accordo di pace. Nel frattempo, la Grecia cercò il sostegno delle potenze occidentali, in particolare del Regno Unito e della Francia.
La terza fase, tra il 1921 e il 1922, vide il rafforzamento dell'esercito turco, che lanciò un'offensiva su larga scala e riuscì a sconfiggere l'esercito greco. La battaglia decisiva fu la battaglia di Afyonkarahisar, dove le forze turche inflissero una pesante sconfitta alle truppe greche.
Alla fine, la guerra si concluse nel 1922 con la vittoria dell'esercito turco. Il trattato di Losanna, firmato nel 1923, pose fine al conflitto e riconobbe i confini stabiliti tra Turchia e Grecia. Il trattato decretò anche uno scambio di popolazione, con gli abitanti greci della Turchia che venivano deportati in Grecia e viceversa, portando a una significativa riduzione delle popolazioni greche e turche nei rispettivi paesi.
La guerra greco-turca ebbe importanti conseguenze politiche e sociali sia per la Grecia che per la Turchia. In Grecia, la sconfitta portò alla caduta del governo e all'instabilità politica. In Turchia, la vittoria rafforzò il Movimento Nazionale Turco e consolidò il potere di Mustafa Kemal Ataturk, che avrebbe poi fondato la Repubblica di Turchia.
Inoltre, il conflitto ha lasciato un impatto duraturo sulle relazioni tra Grecia e Turchia, che hanno continuato ad avere tensioni e conflitti lungo gli anni successivi, inclusi conflitti territoriali nelle isole del Mar Egeo e la questione di Cipro.
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